Momenti del Podcast

00:04 Introduzione

L'identità

La cosa che è più vicina a noi, siamo noi e ancora non ci conosciamo.
Il mio problema non è tanto di conoscere ma di riconoscere e non è una questione di memorie. Non riconosco più l'uomo: è diventato così meccanico, senza le caratteristiche di una volta. Un tempo le persone avevano addosso dei continenti, quello era inglese, quest'altro tedesco, quella mia moglie, questa la donna di servizio. Quello era contadino con un mondo di magia dentro.
Vivevamo addosso ad altri. Adesso siamo delle piantine senza radici in un terreno deserto.
Anche gli oggetti che nascono dalle nostre mani sembrano venire da un altro pianeta.
Succedono cose che si dimenticano. Non è un problema di memoria. Si è accorto che gli specchi non ci specchiano più? Cioè, non ci riconosciamo nell’immagine che vediamo di noi. Ma forse non dipende dallo specchio, dipende da noi. Proiettiamo immagini sfocate. Nessuno ci ferma per dirci: ‘Ecco, in questo momento la tua bocca somiglia a quella di tuo padre’.
Somigliavamo al padre perché volevamo somigliargli, adesso non lo vogliamo più e così non avremo più la sua bocca, né il suo sguardo. Così si perdono le radici. Tra l’altro, può essere giusto perderle. Ma perdendole, perdiamo gli altri, il mondo.